Una giornata che non è tanto una festa quanto un’occasione per fare il punto sulle conquiste raggiunte dal genere femminile (politiche, giuridiche, sociali, economiche…) e su tutte, moltissime, troppe, quelle che sono ancora lontane. Con uno sguardo rivolto al mondo intero. Meno proclami di un giorno e più impegno quotidiano e costante, per rovesciare le prospettive.
Molteplici sono gli studi (si veda tra i tanti il “Women, peace and security annual report” dell’Onu) che hanno documentato come la presenza femminile nella gestione della cosa pubblica abbia per altro indiscutibilmente aumentato la qualità e la sostenibilità di processi di pace, e allora oggi più che mai, 8 marzo 2022, un 8 marzo che non è solo di lotta ma purtroppo di guerra, una considerazione si impone con forza: l’urgenza di vedere sempre più donne tra i decisori politici e coinvolte nei processi di pace.
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